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26 Settembre 2018

La presentazione del primo rapporto Auditel-Censis su “Convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane” fornisce un importante contributo per raccontare la società in cui viviamo.

Il rapporto si basa su una ricerca effettuata su un campione di 41.000 individui ed è altamente attendibile perchè aggiornato ben 7 volte l’anno.

La ricerca entra anche nelle nostre case e ci dice come siamo organizzati. Le case degli italiani sono stracolme di elettrodomestici tradizionali o di ultima generazione. Ma, tra tutti,  spicca il televisore: ve ne sono oltre 43 milioni (il 97,1% delle famiglie ne possiede almeno uno), contro 14 milioni di pc portatili (48,1%), 7,4 milioni di tablet (26,4%), 5,6 milioni di pc fissi (22,1%).

Cresce anche la connessione televisiva:  il 19,3% delle famiglie dispone di almeno un televisore connesso al web o perché è una Smart Tv o perché è un apparecchio tradizionale connesso al web con dispositivo esterno. I telefoni cellulari sono presenti in oltre il 95% delle famiglie, i telefoni fissi solo nel 60% circa. Il forno a microonde, che ritroviamo nel 53% delle abitazioni, batte la lavastoviglie, utilizzata da quasi il 45%. Gli impianti di aria condizionata arrivano al 29,7%. Il sistema HI-FI con componenti separati al 16,5%. La linea fissa solo dati al 13,2%

Dalla indagine emerge anche che le famiglie italiane sono alle prese con la formidabile potenza erosiva delle fruizioni individualizzate degli smartphone, che azzerano – di fatto – i momenti di aggregazione collettiva. Una persona, uno smartphone è la metrica ormai imperante in tutte le tipologie familiari: una condizione di base, strutturale, che consente a ogni singolo membro di fruire in totale autonomia e piena comodità di contenuti modulati sui propri specifici interessi. Lo smartphone è utilizzato dalla quasi totalità dei membri delle famiglie, trasversalmente alla condizione socioeconomica.

Il telefonino però è anche inevitabilmente sinonimo di separazione dal nucleo famliare, ciè l’antitesi della fruizione collettiva. Non potrebbe essere altrimenti. Lo conferma anche il dato di 28 milioni di utilizzatori notturni,  così come circa 12 milioni di utenti indicano esplicitamente la fruizione dello smartphone sul web.

La caratteristica di aggregazione familiare della televisione ha ancora un suo valore, ma questa fruizione collettiva sarà gradualmente sostituita da quella individuale che avviene sui device di nuova generazione. Lo dimostra un altro dato che emerge dalla ricerca:  i minori sono autentici precoci digitali: nella fascia d’età 4-10 anni il 17,6% ha il cellulare, il 6,7% utilizza il pc fisso, il 24,2% il portatile, il 32,7% il tablet, il 49,2% è connesso al web.

Il loro futuro sarà sempre più connesso e sempre più tecnologico per maggiori interazioni, a scapito delle relazioni umane. Ma quelle, si sa, non sono più una priorità. Purtroppo.