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18 Maggio 2017

Il 22 maggio è prevista una riunione del Consiglio di Amministrazione Rai. All’ordine del giorno alcuni punti importanti per il futuro immediato del servizio pubblico tra cui l’approvazione dei Piani di produzione 2017, l’atteso Piano per l’informazione e la discussione su altri temi non meno rilevanti tra i quali i rilievI dell’ANAC e le nuove regole interne per la gestione dei compensi agli artisti.

Ma l’attesa maggiore riguarda il futuro assetto della Rai, se cioè il Direttore Generale, Antonio Campo Dall’Orto, resterà al suo posto (l’incarico scade nel luglio dell’anno prossimo) o se prevarrà il clima di apparente sfiducia che alcuni consiglieri di amministrazione, compresa la Presidente Monica Maggioni, hanno da tempo manifestato.

Comunque vadano le cose, l’auspicio di chi lavora nel sistema televisivo, cinematografico e dell’audiovisivo è che questa situazione non pregiudichi il futuro dell’azienda perché i continui rinvii nell\’approvazione dei Piani di produzione non hanno finora consentito all’area editoriale (canali, fiction, cinema, intrattenimento, documentari) di formalizzare i progetti per i prossimi mesi. Lo stesso tema riguarda l’aggiornamento dell’intera area dell’informazione radiotelevisiva e multimediale. Ulteriori rinvii comporterebbero danni per la Rai, per il mondo della produzione e per gli utenti.

Inserisco, in questo contesto, una nota personale. Alcuni giornali hanno scritto che io sarei in pole position per diventare Direttore Generale della Rai. Ho lasciato a dicembre il gruppo per intraprendere nuove e sfidanti avventure professionali (Q10 Media è una di queste). Indietro non si torna. Continuerò a seguire la Rai da vicino (sono temporaneamente anche Presidente della Associazione Produttori Televisivi) sia professionalmente sia come appassionato utente. Ma la scelta di lasciare la Rai è stata ben ponderata così come il nuovo corso professionale. Indietro non si torna. Piuttosto, avanti tutta!