bl
og

19 Novembre 2017

Il sistema televisivo nazionale è sempre più affollato. La recente ricerca di Confindustria Radio Tv ci dice che attualmente sono complessivamente 427 i canali televisivi ricevibili sulle principali piattaforme e fanno capo a 118 editori (nazionali ed internazionali) di cui 71 hanno sede in Italia.

I dati si riferiscono ai canali distribuiti tramite i Mux del digitale terrestre, le piattaforme satellitari pay (Sky Italia) e free (TivùSat) ed include anche le versioni time-shifted , quelle in HD e 3D, i servizi a pagamento in pay-per-view ed i cosiddetti “temporary channel” legati ad eventi speciali.

L’Italia si conferma leader nel settore della free tv con 128 canali accessibili gratuitamente tramite DTT e TivùSat.

Se, dunque, la piattaforma terrestre gratuita continua a costituire un forte richiamo per gli editori nazionali e rappresenta ancora il principale veicolo di ascolto televisivo, l’offerta pay prosegue il suo rafforzamento in termini di canali, di contenuti e di ascolti e l’offerta on-demand costituisce un nuovo ed ulteriore punto di riferimento per la domanda di contenuti premium ed originali.

Rai, Mediaset, Sky, Discovery, Fox, La7, Netflix, Amazon Prime Video, Tim Vision (tra poco vedremo gli effetti della Joint Venture con Canal+) costituiscono sempre di più l’insieme di una proposta lineare e non lineare in grado di intercettare i gusti più tradizionali ed i nuovi bisogni in un sistema multimediale multipiattaforma e muticanale.

Siamo ormai nell’era dove le rendite di posizione ed il brand di canale sono sostituite da scelte mirate su specifici generi e su target sempre più puntuali. Non conta più “dove” si trasmette il programma ma “quale” contenuto è proposto. La qualità della programmazione è certificata dalla sua stessa proposta e non dal “luogo” di trasmissione. Il singolo contenuto (ad esempio pay e on demand) e la modalità di visione (ad esempio il binge watching che consente la visione di più episodi consecutivamente e senza limitazioni temporali e di palinsesto) è ormai protagonista del sistema televisivo. L’utente televisivo ha solo l’imbarazzo della scelta ed i grandi gruppi televisivi si stanno attrezzando per venire incontro a questa trasformazione. In vantaggio potenziale l’offerta pay e quella a richiesta (on demand) il cui futuro è sempre più presente. La “free” non sta a guardare ma ogni anno diminuisce la sua quota di ascolto. C’è posto per tutti, ma il luogo è sempre più affollato.